Mediterranean Garden Society
Associazione Giardino Mediterraneo

Passeggiata alla ricerca di fiori spontanei Inglese

Giugno 2024 - Una passeggiata di compleanno non come le altre
Sino a qualche settimana fa non pensavo sarebbe stato possibile, andare in cerca di fiori selvatici e godere la fantastica atmosfera della montagna. Alla fine di gennaio avevo avuto un incidente d’auto che mi era costato quattro mesi e mezzo in tre diversi ospedali. Non il modo migliore per iniziare l’anno nuovo. La migliore terapia per me è andare in montagna alla ricerca di fiori selvatici da osservare.

Gentiana lutea
Verbascum longifolium

Oggi, una settimana in ritardo, è la mia annuale passeggiata per il mio compleanno. Ma quest’anno non è la solita camminata. Abbiamo guidato sino a Pian di Peica, abbiamo preso i nostri panini dal solito negozio e abbiamo proseguito sino al culmine dell’area che esploriamo.

Carduus nutans
Foeniculum vulgare

All’inizio la strada ci ha un po’ delusi perché i bordi di strada erano stati tagliati e non c’era alcun fiore da osservare. In passato la pulizia dei bordi stradali finiva giusto dopo il monastero.

Linum bienne
Tripleurospermum inodorum

Purtroppo, al momento, io posso camminare solo con l’ausilio di un girello per riabilitazione che mi impedisce di potermi arrampicare sino in cima ai bordi stradali, e quindi devo accontentarmi dell’osservazione dalla strada, ma c’è ancora tanto da vedere. Dopo il monastero le aree sono vive e piene di fiori e insetti. Sui bordi ci sono larghe zone piene di orchidee piramidali, molte di più di quante io ricordo di aver visto negli anni passati, e in alcune aree ci sono anche gruppi di orchidee fragranti.

Aconitum napellus (monkshood)
Lilium bulbiferum

C’è veramente qualcosa di speciale nel riuscire a camminare lungo i bordi dove crescono tutti questi fiori selvatici, che ti porta a godere del piacere di sentirti viva, certamente per me oggi. Lungo la stradina principale ci sono centinaia di orchidee di colore scura, abbiamo già superate diverse prima di decidere di fermarci e guardarle da vicino. Centinaia di orchidee piramidali. Non ne abbiamo mai viste tante in passato. Molte persone mi hanno parlato dell'abbondanza ovunque di orchidee quest’anno. 

Anacamptis pyramidalis 

Tutte quante in un giorno importante con una sorprendente lunga lista. Ci torneremo presto per identificarli e prendere alcune foto di quelle che non erano completamente aperte, incluse Digitalis ferruginea.

Mucche marchigiane

La storia della razza bovina Marchigiana inizia a metà dell'Ottocento: dall'incrocio tra vacche Podoliche e buoi Chianini, razza ideale per i pascoli situati nelle zone marginali e difficili, ha un maggiore sviluppo muscolare, un pelo più leggero, corna più corta e testa più leggera. Un ulteriore incrocio con la razza Romagnola ne ridusse l'altezza, per ottenere l'attuale razza Marchigiana. Pelo corto, bianco e liscio, con sfumature grigie su spalle e zampe anteriori, collo corto e gobbo nei maschi.

Testo: Jan Thompson  Foto: Pete Thompson

Lista delle piante viste
Anacamptis pyramidalis
Gymnadenia conopsea
Galium verum
Lilium bulbiferum
Ajuga
Helianthemum nummularium
Mentha arvensis
Rosa canina
Gentiana lutea
Campanula glomerata
Thymus vulgaris
Scabious pratensis
Centaurea scabiosa
Dianthus plumarius
Scrophularia nodosa
Verbascum blattaria
Achillea ptarmica
Hypericum perforatum
Foeniculum vulgare
Sonchus oleraceus
Linum bienne
Prunella vulgaris
Aconitum napellus
Briza minima
Sedum ternatum
Verbascum longifolium
Digitalis ferruginea

Giugno 2023 - E ancora un'altra passeggiata di compleanno ...

Di solito il mio regalo preferito per il compleanno è una visita ai monti Sibillini, e  quest'anno non ha fatto eccezione. Prima di raggiungere il punto più alto della strada, sui bordi verdeggianti, abbiamo già notato alcuni splendidi fiori:

Silene  gallica; Polygala vulgaris; Trifolium montanum; Securigera varia; Helianthemum nummularium; Galium verum; *Lithospermum purpurocaeruleum. Vede più elencati di seguito.

Securigera varia
Carduus nutans
Dactylorhiza maculata

Ci siamo fermati dove alcuni anni fa avevamo visto Dictamnus albus (Dittamo); scandagliata l'area, niente. Ma, 100 metri più in la eccoli numerosi. Successo! Considerando che non sono infestanti, è stato gratificante vederli diffondersi.

Legousia speculum-veneris
Dictamnus albus

In cima the Asphodelus albus erano in gran parte passati, con solo alcuni fiori ancora presenti sulle parti più alte. Ci siamo fermati al centro della radura per il nostro picnic, tovaglia stesa, vino rosso aperto e pranzo consumato in mezzo ai richiami di allodole, grilli, e sottofondo di numerosi insetti. Stranamente non c'erano fiori apprezzabili ma la pace e la tranquillità ….

Filipendula ulmaria

Mentre io continuavo a immergermi nell'atmosfera, Pete andò ad esplorare la zona dove sappiamo si trovano peonie selvatiche, ma erano già tutte passate con le teste dei semi appassite. Questo fu particolarmente spiacevole perché li avevamo visti qui molti anni fa per un altro mio compleanno.

Dopo il picnic, abbiamo guidato verso un'altra delle aree da noi preferite dove abbiamo trovato un gran numero di Poligala (Polygala nicaeensis subsp. Mediterranea), Succiamele del serpe (Orobianche alba), pochi orchiedee (Platanthera bifolia) e orchidee fragranti (Gymnadenia conopsea).

Gymnadenia conopsea
Orobanche alba
Polygala nicaeensis subsp. mediterranea

Percorrendo le strade in cima, sulla strada di ritorno, Pete ha improvvisamente fermato la macchina ... e oltre c'erano peonie in piena fioritura sul versante esposto a nord del lato strada. Euforia! Che splendida giornata, celebrata per finire in un ristorante.

Paeonia officinalis 

* questi fiori sono nuove scoperte per noi (ma alcuni forse, spesso dimentichiamo che li abbiamo già visti,  con i nostri invecchiati cervelli)

Elenco di fiori visti:

*Anchusa azurea; Lamium purpureum; Campanula rotundifolia; Tripleurospermum inodorum; *Anthericum liliago; Stachys germanica; Rabelera holostea; Prunella vulgaris; Dianthus carthusianorum; Colutea arborescens; Vicia cracca; Lotus corniculatus; Linum perenne; Salvia pratensis; Knautia arvensisFilipendula ulmaria; Carduus nutans; Centaurea montana; Galium saxatile; Myosotis arvensis; Thymus vulgaris; Tragopogon porrifolius; Anacamptis morio; Gymnadenia conopsea; Platanthera bifolia; Dactylorhiza maculata; Anacamptis pyramidalis; Orobanche alba; Centaurea jacea.

Aprile 2023
Si dice “E’ il tuo compleanno”

... eh sì è quello di Pete, e che giornata!

Una insolita quantità di neve sui monti Sibillini ci aveva impedito quest’anno di poter realizzare la nostra consueta camminata floreale. Era il giorno del compleanno di Pete e lui ha deciso che saremmo dovuti andare comunque. Dal nostro paese le premesse non erano promettenti in quanto le montagne apparivano ancora parecchio imbiancate.

Arrivando ai piedi delle montagne, abbiamo però osservato che la nostra via di accesso solita era pulita, e procedendo, a bordo strada, abbiamo notato diversi ciuffi di Lunaria annua.

Lunaria annua

Con nostra grande sorpresa abbiamo incontrato un folto gruppo di Orchis mascula e due Orchiedee delle Api che mi risultano sempre difficili da identificare. Da una verifica sono risultati essere Ophrys sphegodes.

Orchis mascula
Ophrys sphegodes

Un pò più in la abbiamo visto: Sanguisorba minor, Primula vulgaris, Hepatica, Galanthus nivalis,  Helleborus viridis, Ornithogalum umbellatum, Muscari neglectum, Pulmonaria officinalis, Colutea arborescens,Euphorbia myrsinites, Scilla verna e aree di bei falaschi.

Pulmonaria officinalis

Avvicinandoci alla cima è apparsa una striscia di alberi che sembravano ricoperti da bianchi germogli, ma subito dopo ci siamo resi conto che erano avvolti da una coltre di brina che li rendeva una vista spettacolare.

‘Striscia di alberi in fiore bianco’
Brina
Posto per picnic

La strada in vetta che normalmente è bloccata da cumuli di neve, oggi era completamente pulita. Così dopo aver consumato il nostro picnic, seduto sui gradini della casetta, ci siamo spostati verso un’altra delle nostre aree preferite. Qui, anche se condizionati dalla presenza di cumuli di neve abbiamo scoperto Ruscus aculeatus, Corydalis solida e Daphne odora in fiore, più primule e hepatica. C’erano centinaia di foglie di Saxifraga rotundifolia che spuntavano dal terreno muschioso, anche se ancora troppo presto per vederle in fiore.

Ruscus aculeatus

Durante la nostra discesa, sulla via di rientro, quando stavamo già ripensando alla splendida giornata appena trascorsa, ci siamo imbattuti in un banco coperto da centinaia di Anemone hortensis.  Che vista meravigliosa per concludere la giornata.

Testo: Jan Thompson. Foto: Pete Thompson

Camminata di settembre

Nostro figlio, che era venuto a trovarci, aveva desiderio di tornare sul monte Foce visto che era tanto che non ci andava. Era una bella giornata e allora abbiamo deciso di farlo.

Il paesino Foce si trova a 945m sul livello del mare all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini al confine fra Marche e Umbria. In cima ci sono alcune case e un bar ed è circondato dalla catena dei monti Sibillini. Si estende lungo il solco di una valle che è il risultato di una antica e intensa azione glaciale che si estende verso sud sino alla valle del lago di Pilato.

Foce paesino

Il paesaggio circostante è estremamente vario: picchi montuosi, forre risultanti da azioni erosive dovute allo scorrere dell’acqua, cascate naturali e corsi d’acqua intercalati da prati e boschi. Il clima offre estati fresche e inverni molto rigidi durante i quali la temperatura sui picchi più alti può scendere sino a -25°C. La vegetazione varia con l’altitudine, dove la roverella, il carpino nero e il frassino lasciano il posto alle foreste di faggio.

Vista sulla vallata con cespugli di more

Avendo fatto di recente un’operazione al ginocchio, mi è difficile camminare velocemente e abbiamo perciò girovagato lungo la valle osservando la vegetazione che incontravamo e così abbiamo notato come le radure erano coperte di ampie chiazze di gerani minori dalle foglie piccole (Geranium pusillum). Abbiamo anche visto una o due chiazze di Campanula dichotoma, per noi una novità.

Geranium pusillum
Campanula dichotoma

A bordo strada, ai lati delle radure, ci sono grossi cespugli di more (Rubus sanctus), con diversa gente intenta a raccoglierli. Ci sono anche distese di sambuco (Sambucus ebulus) sparse qui e là coperte da bacche rilucenti. Ciuffi di peverina (Cerastium tomentosum) si notano sulle aree rocciose ma sfortunatamente non si vedono fiori. Ci sono diverse specie di farfalle scorrazzanti a destra e sinistra e alcune mantidi religiose.

Sambucus ebulus
Cerastium tomentosum

Sparpagliati qui e là si notano alcuni barbassi, dall’aspetto non brillante e che probabilmente hanno visto giorni migliori. Passiamo quindi accanto ad alcuni tronchi d’albero ormai marci coperti di ‘animaletti’ successivamente identificati come cimice rossonera (Pyrrhocoris apterus). Facilmente riconoscibili dalla straordinaria colorazione rossonera.

Verbascum longifolium
Pyrrhocoris apterus

Rosa canina

Mi dispiace che questa volta non ce l’ho fatta ad andare tanto in avanti nella valle, ma Nolan ha continuato sino alla linea degli alberi. Non molte piante questa volta ma certamente meritevole di una visita, visto che è una area meravigliosa da esplorare.

Vista sulla valle

Le foto all’inizio di questa sezione mostrano la valle durante una camminata fatta in autunno, alcuni anni fa, con mio marito e l’altro mio figlio, che si godeva il tiepido sole autunnale.

Jan Thompson
Photos: Nolan e Pete Thompson

Giugno 2022 - Compleanni Speciali

Mi è sempre piaciuto festeggiare i miei compleanni con delle passeggiate alla ricerca di fiori spontanei, e quest’anno non ha fatto eccezione.

Le passeggiate dei compleanni precedenti sono state sempre fantastiche, spesso con l’osservazione di nuove specie, ma questa volta è stata una vera sorpresa. Peter aveva prenotato una vacanza nelle Dolomiti, quindi molte più specie nuove da registrare.

Sebbene le montagne dei Sibillini arrivino fino a 2470m, i loro dintorni e i prati circostanti non sono così estremi come quelli delle Dolomiti che offrono una vasta varietà di habitat, da pratoni e boschi sino ai ghiacciai e pietraie che vengono giù da ripide falese rocciose.

Quindi questo è un ‘blog’ non relativo ad una sola camminata ma a una serie di passeggiate e uscite durante tutta la settima di vacanza.

Primo giorno
Abbiamo preso il pullman da Pedrace a Corvara. Da qui abbiamo camminato attraverso prati e boschi che offrivano un caleidoscopio di colori. Dopo la recente operazione al ginocchio questa camminata era per me una sfida e alquanto impegnativa, ma comunque una da non perdere. Lungo il percorso abbiamo visto alcuni fiori noti e molti altri nuovi.

Il primo osservato è stato il Dactylorhiza majalis, nuovo per noi. Quindi un sacco di Orchis mascula, Clematis alpina, vaste aree di Trollius europaeus, Geranium sylvaticum e tanti altri. Mi è sembrato poi di vedere una yellow gentian, ma no, mi era sbagliata. La nostra guida principale mi ha corretta, era una Veratrum viride, comunque una pianta nuova per noi. La camminata è culminata con una pianta molto speciale per me, Cypripedium calceolus, che avevo visto una volta in passato, ma molti anni prima. Avevo dimenticato quanto fosse grande, 8 cm di diametro! E poi una Moneses uniflora un’altra nuova scoperta.

Cypripedium calceolus

Secondo giorno
Un giorno per recuperare, dopo una lunga camminata ieri abbiamo pianificato una giornata meno impegnativa, girovagando per le tranquille stradine alle spalle del nostro alloggio ma comunque sorpresi dalla quantità di specie presenti ai lati della strada. Anche qui abbiamo visto qualcosa di nuovo per noi, Cirsium heterophyllum, e poi delle splendide Orobanche alba.

Cirsium heterophyllum

Nel pomeriggio siamo partiti per un rilassante giro in macchina nei dintorni di dove alloggiavamo, fermandoci al bordo di una pineta. L’esplorazione dell’area ci ha premiato con una Ophrys insectifera (solo una pianta) e tante Erigeron humilis.

Terzo giorno
A Corvara abbiamo preso una funivia con fermata intermedia. Arrivati alla prima fermata, abbiamo esplorato l’area e visto Ranunculus lyallii, Pedicularis verticillata, Leontopodium nivale, e una grande quantità di Dactylorhiza viridis.


Pedicularis verticillata

Dactylorhiza viridis

Dopo un dolce e un caffè nel rifugio, abbiamo ripreso la funivia sino alla seconda fermata, 2150 metri, che ci ha dato la possibilità di osservare una ampia varietà di piante che sopravvivono tra le rocce e nelle pietre. Alcune di queste sono le prime che spuntano ogni anno, anche prima che la neve si sia disciolta. Soldanella minima, Soldanella alpina, Boltonia asteroides, cuscini di Thlaspi rotundiolium e anche una piccola viola che abbiamo fotografato con una moneta per enfatizzare la sua dimensione e che deve essere ancora identificata.


Soldnella alpina

Soldanella minima

Quarto giorno
Oggi abbiamo deciso di spostarci più lontano e abbiamo guidato esplorando le siepi lungo strada trovando Pedicularis tuberosa, Platanthera bifolia, Orchis mascula, Pinguicula vulgaris, Solenanthus apeninnus, Rhododendron ferrugineum, Aconitum napellus, Phyteuma orbicolare e tanto altro. I campi intorno erano pieni di Bistorta officinalis, Tofieldia calyculata, Campanula rotundifoliae Campanula barbata.

Quinto giorno
Oggi ci spostiamo in Val Gardena. Ci hanno detto che c’è una camminata alquanto facile con molti fiori da osservare. Beh, penso che abbiamo sbagliato strada, non era una camminata facile ma neppure troppo impegnativa. In ogni caso siamo stati premiati con molti fiori nuovi. Appena sporgente su un spuntone roccioso una Erigeron alpiniformis, e come premio aggiuntivo un dolce e un caffè al rifugio.

Erigeron alpiniformis

Sebbene la salita non fosse così male, la discesa si dimostrò essere un tortuoso sentiero che richiedeva continua e massima concentrazione. Ma senza scoraggiarsi abbiamo continuato e abbiamo visto un fiore che nessuno altro aveva visto Solidago virgaurea. Ad un certo punto la strada si è riunito ricongiunta con il “sentiero facile” che avremmo dovuto prendere e esplorandolo abbiamo trovato una vasta area di Lilium bulbiferum.

Lilium bulbiferum

Ma era ora di pranzo, così ci siamo fermati al rifugio inferiore e ordinato un bel meritato panino e qualcosa per spingerlo giù, birra. Guidando sulla via di ritorno verso casa abbiamo intravisto bordo strada alcuni Lilium martagon che ci siamo fermati a fotografare.

Lilium martagon

Ultimo giorno
Un altro giorno per esplorare la flora dei prati alpini di alta quota. Oggi è un po’ più fresco e c’è possibilità di pioggia verso mezzogiorno, così partiamo presto.

Prendendo due funivie saliamo da Predace alla Croce (2045m). Appena scesi dalla seconda funivia, Pete ha intravisto un fiore di Pulsatilla, il primo che vediamo che non ha ancora prodotto semi. Abbiamo girovagato per l’area e trovato Pyrola media, Polemonium caeruleum, Dactylorhiza majalis, Orchis mascula, Parnassia palustris, Allium schoenoprasum, Arnica montana, e una ampia area di Geum rivale.
Abbiamo poi incontrato una coppia che fotografava una vasta area di orchidee Vanilla e Pete ha chiesto loro se sapessero che odorava di vaniglia e gli ha suggerito di odorarli. “è proprio vaniglia” hanno esclamato in italiano.

Sulla via di ritorno verso la funivia, all’ombra di alcuni alberi abbiamo visto una piccola veccia bianca, una vera bellezza. Viene fuori che è una nuova per noi, Astragalus alpinus.

Astragalis alpinus

Che settimana, piena di attività fisica, un vasto assortimento di fiori spontanei, con così tante novità e alcuni nuovi amici. Cosa aspettarsi di meglio?

Janice Thompson

Nota: L’area esplorata era intorno alla Val Badie e la Val Gardena.
Il nostro alloggio a 1300mt.
Val Gardena: abbiamo camminato sino a 2220 mt, che sembra impressionante sino a che non ti rendi conto che partivamo solo 100 metri più in basso.
La funivia della Croce arriva sino a 2045mt
La funivia di Corvara arriva sino a 2150mt
La ormai tristemente famosa della Marmolada arriva sino a 3343mt.

Elenco di piante viste
Clematisalpina
Phyteuma orbiculare
Campanula glomerata
Hieracium aurantiacum
Silene flos-cuculi 
Silene dioica 
Silene vulgaris
Myosotis alpestris 
Polygala alpestris
Veratrum viride
Cypripedium calceolus
Moneses uniflora
Geranium sylvaticum
Dactylorhiza majalis
Hedysarum hedysaroides 
Bistorta officinalis 
Plantago media
Leucanthemum vulgare
Orobanche alba
Cirsium heterophyllum,
Dryas octopetala
Pinguicula alpina
Galium aristatum
Pinguicula grandiflora
Eriophorum angustifolium
Echium vulgare 
Primula farinosa
Anthyllis vulneraria
Rhinanthus minor
Trollius europaeus
Tofieldia calyculata
Veronica officinalis 
Veronica chamaedrys
Jasione montana
Ophrys insectifera
Alchemilla alpina 
Gymnadenia nigra
Leontopodium nivale
Gymnadenia conopsea
Dactylorhiza viridis​​ 
Polygala alpina 
Lilium bulbiferum
Lotus corniculatus
Campanula patula
Campanula rotundifolia
Campanula barbata 
Rhododendron ferrugineum
Soldanella minima
Soldanella alpina
Aster alpinus
Ranunculus calandrinioides
Thlaspi arvense
Hornungia alpina 
Cirsium spinosissimum
Pyrola rotundifolia
Gentiana utriculasa
Gentiana verna
Eritrichium nanum
Gypsophila repens
Geum urbanum
Platanthera bifolia,
Lupinus angustifolius
Globularia cordifolia
Salvia pratensis
Rosa pendulina
Aconitum napellus 
Orchis mascula
Arethusa bulbosa
Valeriana uliginosa
Bartsia alpina
Pinguicula grandiflora
Knautia dipsacifolia
Erigeron uniflorus
Bistorta vivipara
Ranunculus lyallii
Leucanthemum vulgare.
Pedicularis ascendens
Globularia cordifolia
Pimpernella major
Helianthemum nummularium   
Helianthemum apenninum
Lilium martagon
Glechoma hederacea 
Parnassia palustris
Pulsatilla vulgaris
Parsimonia
Geum rivale;
Pyrola media
Isatis tinctoria
Polemonium caeruleum
Rhinanthus minor
Melampyrum pratense
Prunella vulgaris
Silybum marianum
Phyteuma nigrum
Solenanthus apenninus
Geum urbanum
Polygala amara
Trifolium alpinum
Arnica montana
Pedicularis rosea
Allium schoenoprasum,
Erigeron alpiniformis,
Pedicularis verticillata
Boltonia asteroides
Solidago virgaurea
Arctostaphylos uva-ursi
Pinguicula alpina
Crepis paludosa
Trifolium montanum
Astragalus alpinus
Pinguicula vulgaris
Pedicularis tuberosa 

Aprile 2022

La nostra prima sortita da quando la neve si è ritirata sulle cime più alte. Nostro figlio ci era andato con la famiglia due settimane fa e aveva riportato che c’era ancora neve alta sulla nostra camminata zigzag. Abbiamo iniziato il nostro viaggio fermandoci davanti alla casa con il fantastico prato di anemone multicolori, non ci ha deluso. Quest’anno ci sono più fiori del solito e coprono un’area di circa 60mq.

‘Prato’ di anemone

Quindi la nostra solita fermata per i Panini al negozio di Pian di Pieca, dove le signore si sono dette invidiose di noi perchè loro dovevano lavorare mentre noi potevamo andare ad ammirare bellissime fioriture. La nostra prima ‘fermata’ è per diverse orchide minore (Anacamptis morio ) e giusto un paio di metri più avanti diverse orchidee. Più tardi identificate come ofride ofride verde-bruna (o ofride “piccolo ragno”) (Ophrys sphegodes).

Anacamptis morio

Ophrys sphegodes

Era preoccupante che non ci fosse niente per un bel tratto di strada, ma poi siamo arrivati in una zona assolata prima di uno dei tornanti dove c’erano Galanthus nivalis, Primula vulgaris, Anemone ranunculoides, Scilla bifolia e una vasta area di foglie di aglio, ancora senza fiori.

Foglie di aglio

Proseguendo lungo i Piani di Ragnolo era evidente come la neve si fosse appena sciolta e non c’erano segni di fiori ad eccezione di crocchi e alcuni steli di Asphodelus alba che incominciavano a spuntare. Così in cima ci siamo rigirati verso un’area che è normalmente coperta di fiori, ma anche qui niente, ancora troppo presto. A quel punto abbiamo aggirato la montagna e abbiamo puntato verso la zig-zag.

Crocus vernus

Asphodelus alba

Arrivati alla zig-zag abbiamo notato che il sentiero era privo di neve e così con il nostro pranzo nello zaino ci siamo incamminati. Centinaia di Hepatica nobilis lungo i bordi, ricordo che nella nostra precedente visita l’anno scorso avevo notato come ci fossero tante foglie appena spuntate, quindi nessuna sorpresa. Lungo il sentiero c’erano mucchi di Pulonia apennina, Helianthemum nummularium e tutto il tracciato era ricoperto di Anemone apennina che cercava di far capolino fra i grovigli di erbacce. Ai lati, lungo i fianchi, c’erano mucchi di Ruscus aculeatus, Helleborus viridis e sparsi qua e là anche alcuni Muscari commutatum e Orchis pauciflora.

Hepatica nobilis

Pulmonaria apennina

Orchis pauciflora

Ci siamo fermati a pranzare al sole in cima e ci siamo fatti un riposino. La discesa di questi tempi è dura ma sicuramente gratificante! Ne è valsa sicuramente la pena di arrivare in cima.

Un riposino meritato

Testo: Jan Thompson
Foto: Pete and Jan Thompson

Elenco di piante trovate
Anacamptis morio
Ophys sphegodes
0rchis paucifolia
Hepatica nobilis
Galanthus nivalis
Anemone hortensis
Anemone appennina
Helleborus viridis sp bocconei
Crocus vernus
Scilla bifolia
Ruscus aculeatus
Daphne laureola
Tussilago farfara
Pulmonia vulgaris
Helianthemum nummularium
Viola suavis
Corydalis cava
Cornus mas
Ornithogalum umbellatum

Giugno 2021 - Il Piano Grande, Umbria ... più un girovagare che una passeggiata

Il Piano Grande è una vasta vallata pianeggiante, un tempo lago glaciale, intrappolata tra alte montagne. Le aree sono coltivate a fiori selvatici e anche a lenticchie. In alcuni anni è un caleidoscopio di colori. Il famoso paese di Castelluccio domina la fine della valle principale. È stato in gran parte distrutto dai recenti terremoti.

È un po' più tardi del solito che visitiamo qui e alcuni dei campi sono già stati raccolti. Per prima cosa abbiamo esplorato i bordi della strada che sono stati persi dal trattore o dalla mietitrice e abbiamo trovato alcune specie diverse come lo Specchio di Venere (Triodanis perfoliata), Verbasco (Verbascum Thapsus), Spondilio (Heracleum sphondylium) e Fiordaliso (Centaurea cyanus), abbiamo anche trovato un grillo di campo.

Triodanis perfoliata

Heracleum sphondylium

Gryllus campestris

Abbiamo quindi percorso le varie strade esplorando le aree selvagge; un tale caleidoscopio di colori e una così grande varietà di piante, specialmente la preferita di Pete, Meadow Clary. Alcune delle fotografie mostrano il numero di varietà.

Salvia pratensis

Un caleidoscopio di colori

Più varietà

Foeniculum vulgare

Leucanthemum vulgare

Mentre vagavamo per le aree selvagge non tagliate, abbiamo visto molte tane di tarantola tra i fiori di campo. Durante l'esplorazione Pete ha trovato due tipi di falena Burnett entrambi sullo stesso capolino e ha disturbato un'allodola,

Zygaena filipendulae sopra il fiore e Zygaena lonicerae sotto

Abbiamo scelto un percorso diverso per il nostro viaggio di ritorno e abbiamo visto, tra le altre cose, Scrophularia, Stregona germanica, Linum bienne e molto caprifoglio.

Stachys germanica

Sulla strada di casa abbiamo ricordato tutte le cose che abbiamo visto qui in diverse visite negli ultimi 17 anni, ognuna meravigliosa. Un'altra bella giornata alla scoperta dei fiori di campo: cosa si può volere di più!

Jan Thompson
Foto: Pete e Jan Thompson

Elenco di piante trovate:

Heracleum sphondylium
Bistorta officinalis
Rumex acetosa
Centaurea cyanus
Stellaria graminea
Spergula arvensis
Papaver rhoeas
Lathyrus latifolius
Onobrychis viciifolia
Melilotus albus
Ranunculus acris
Botrychium ascendens
Vicia cracca
Linum bienne
Polygala vulgaris
Foeniculum vulgare
Galium verum
Galium saxatile
Verbena officinalis
Pentaglottis sempervirens
Salvia pratensis
Stachys germanica
Scrophularia
Verbascum thapsus
Euphrasia officinalis
Rhinanthus minor
Scabiosa columbaria
Triodanis perfoliata
Lonicera periclymenum
Leucanthemum vulgare
Melilotus officinalis
Vicia sylvatica 
Galium odoratum

Giugno 2021 - Siamo andati in cerca di orchidee viola nido d’uccello

L’obiettivo di oggi era un posto che ci ricordavamo di aver visitato in passato e dove avevamo visto tante orchidee viola nido d’uccello Limodorum arbortivum (vedi la camminata del 15 Maggio 2017). Dopo aver a lungo guardato attentamente le mappe abbiamo finalmente trovato il posto marcato con una croce. Dopo aver preso i nostri panini al solito posto, abbiamo attraversato Sarnano e proseguiti Amendola guardando per una svolta verso Toccarelli e Garulla.

Lungo la strada c’era tanto da osservare lungo i bordi e le fiancate; una vegetazione molto differente da quella che normalmente vediamo nelle nostre escursioni, un ambiente molto più boschivo. Una orchidea speciale che abbiamo trovato ad un angolo della strada era quella che noi crediamo sia la Dactylorhiza maculata subsp. saccifera.

Dactylorhiza maculata subsp. saccifera

Quando è arrivata ora di pranzo ci siamo ritrovati vicino al rifugio Garulla che si trova sul Grande Anello dei Sibillini e ci siamo fermati per il nostro picnic sulle panchine all’aperto – molto comodo.

Hypericum perforatum

Campanula persicifolia

Linum pubescens

Per strada ci eravamo ricordati che avevamo visitato per la prima volta il posto segnato sulla mappa nel 2004, sulla via di ritorno dopo aver acquistato una lavastoviglie a Comunanza. Così avevamo viaggiato verso casa, con la lavastoviglie sulla macchina, esplorando le stradine lungo il percorso e abbiamo trovato quest’area molto interessante, così come lo è tuttora, come vedrai dalle fotografie.

Colutea arborescens

Campanula rapunculus

Anthyllis vulneraria

Cistus crispus

Sfortunatamente questa volta le orchidee viola nido d’uccello non c’erano e non abbiamo trovato segni che ci fossero state quest’anno, ma in ogni caso resta una zona molto meritevole di essere visitata.

Neottia nidus-avis

Elenco di piante viste:

Anthyllis vulneraria
Cistus crispus

Ononis spinosa
Colutea arborescens
Campanula rapunculus
Linum pubescens

Campanula persicifolia
Hypericum perforatum
Tanacetum parthenium
Anacamptis pyramidalis

Maggio 2021

Non abbiamo mai saputo che la neve restasse su queste montagne fino a primavera così inoltrata. Cerchiamo di monitorarla dal punto più alto del nostro vialetto per vedere se una passeggiata per fiori è possibile. Oggi sembra buono. Pete controlla le previsioni meteo – soleggiato e vento debole.

Va bene, mettiamoci in moto. Lungo il percorso vediamo molti Tragopogon porrifolius (Scorzanera bianca o Scorzabianca)lungo le siepi bordo strada. Avvicinandoci a Pian di Pieca il vento sembra farsi molto forte. Ci fermiamo come al solito a prendere i panini e le signore fanno qualche commento sul tempo ventoso. Pete scherzo con loro dicendo che le previsioni viste in TV davano vento debole, ...ahahaha

Prendendo il nostro percorso usuale la prima scoperta è un bellissimo gruppo di Orchis maculata (orchidea comune), e poi lungo la strada una Ophrys sphegodes (fior di ragno), solo una!

Orchis maculata

Ophrys sphegodes

Un pò più in là ci sono numerosi Cephalanthera damasonium (cefalentera bianca) che crescono direttamente in mezzo ai detriti rocciosi depositati dallo spazzaneve. Hanno dovuto ovviamente combattere per arrivare a fiorire. Non è meravigliosa la natura?

Cephalanthera damasonium

Continuando a salire si capisce che la neve ha appena lasciato queste aree, a giudicare dall’erba che appare secca, color paglia e come se fosse stata appena schiacciata. Nascosti in mezzo ad essa ci sono un sacco di muscari desiderosi di essere ammirati. Ci sono anche alcuni narcisi (narcissus poeticus) e notiamo quanto sono rimasti piccoli a causa della prolungata permanenza della neve. Siamo riusciti anche a vedere i primi segnali di asphodeli che normalmente coprono quest’aria in questo periodo.

A questo punto decidiamo di fare una camminata e dare un’occhiata intorno. Il vento qui è molto forte e a raffica. Pete è riuscito a fare una breve giro, io ci ho provato ma poi ho desistito. Sono riuscita a spostarmi dietro alla macchina, che mi riparava dal vento, ma poi ho faticato a rientrare – non era per me, dovevo accontentarmi della vista dal finestrino della macchina. Mi era impossibile riuscire a stare in piedi nel vento, mentre Pete si doveva inclinare contro vento per riuscire a stare in piedi.

Spostandoci, notiamo ai lati della strada delle primule gialle, delle corydalis e dei narcisi, ancora molto piccoli solo 8 cm alti.

Primula veris

Polygala nicaeensis

A ora di pranzo, siccome è troppo ventoso dobbiamo cercare un posto riparato per sederci a mangiare i nostri panini. Non abbiamo mai pranzato in macchina. Continuiamo a guidare e passiamo una macchia di Doronium columnae (Doronico di Colonna) che cresce come una tenda davanti alle rocce, finché arriviamo all’inizio della nostra camminata Zig-zag, che è abbastanza riparata. Sai, a volte penso che questa sia l’unica vera ragione per cui usciamo a fare queste camminate… i panini sono così buoni!!

Veronica officinalis

Dopo pranzo ci spostiamo in su dove abbiamo visto che crescono molti tipi di orchidee. Non rimaniamo delusi. Ce ne sono di cinque specie, che crescono tutti insieme e coprono una vasta area. Orchis pallens, Orchis pauciflora, Orchis tridentata, Orchis morio, Dactylorhiza sambucina, che spettacolo meraviglioso, anche se ci sono vaste aree completamente prive di piante. Non ci sono tanti fiori questa volta, a causa della neve tardiva. Non fa niente, sicuramente programmeremo una visita più in là.

Orchis pallens

Orchis pauciflora

Dactylorhiza sambucina

Un tapetto di orchidee

NB: le foto sono state tutte scattate da Pete, da 1/800 sino a 1/1200 , a causa del forte vento e penso che siano eccezionali, tutto considerato.

Jan Thompson

Tragopogon porrifolius - Scorzanera bianca o Scorzabianca
Muscari neglectum - Muscari
Onobrychis viciifolia - Lupinella comune
Anemonoides ranunculoides - Anemone Giallo
Corydalis cava - Colombina cava
Viola tricolor - Viola
Globularia meridionalis - Vedovella appenninica
Polygala nicaeensis - Poligala di Nizza
Doronicum columnae - Doronico di Colonna
Sanguisorba minor - Salvastrella minore
Cyclamen repandum - Ciclamino
Lotus corniculatus - Ginestrino comune
Dracunculus vulgaris - Dragontea
Narcissus poeticus - Narciso
Galeopsis tetrahit - Canapetta comune
Petasites hybridus - Farfaraccio
Orchis pallens - Orchidea pallida
Orchis pauciflora - Orchidea mediterranea
Orchis tridentata - Orchidea/Giglio tridentate/o
Orchis morio - Giglio caprino
Dactylorhiza sambucina - Orchide sambucina
Cephalanthera damasonium - Cefalantera bianca
Ophrys sphegodes - Fior di ragno
Anacamptis morio  - Orchidea minore

Marzo 2021

È il primo marzo, il nostro anniversario di matrimonio, ed è una bella giornata di sole. Decidiamo di celebrare andando in montagna. Dal nostro vialetto vediamo che c'è ancora molta neve lassù, ma andiamo lo stesso.

Lungo la strada per arrivare al negozio di alimentari dei nostri panini passiamo davanti ad una casa che ha sempre avuto un giardino pieno di anemoni; e anche quest'anno non ci delude visto che ce ne sono più di sempre e in un'ampia gamma di colori. Alcuni sono anche riusciti a evadere e raggiungere l'erba oltre il giardino. Dopo aver preso i nostri panini decidiamo di procedere sulla via principale verso le montagne, passando per Sarnano, visto che normalmente la strada è tenuta pulita. Lungo il percorso, l'erba ai bordi della strada è ricoperta di anemoni, ce ne sono a migliaia.

Prato di Anemone coronaria

Alla nostra prima sosta vediamo dei bucaneve (Galanthus) giu per la scarpata che però sono impossibili da fotografare; e ci sono diversi ciuffi di corinolo comune (Smyrnium olusatrum) che spuntano. A casa sono già in fiore. Riesco anche a intravedere, in alto sul fianco erboso, parecchi ellebori che sono però impossibili da raggiungere.

Arrivando alla curva che ci porta alla camminata “zig zag” ci rendiamo conto che questa però è impossibile da raggiungere a causa di una larga slavina.

La camminata zig zag

Ciononostante ci fermiamo ad ammirare i bellissimi faggi (Fagus), con le loro belle marcature e troviamo anche alcuni bucaneve.

Fagus

Galanthus

Andando in su i panorami sono stupendi. A Sassonetto ci sediamo sui gradini di una piccola casetta di montagna a mangiare i nostri panini e a goderci il panorama.

Vista sulle montagne

Casetta di montagna a Sassotetto

Tutt'intorno ci sono i crochi (Crocus vernus) che stentano a stare dritti a causa della neve recente. Ad uno sguardo ravvicinato ci accorgiamo che ce ne sono a centinaia, alcuni già aperti mentre altri che tentano di fare capolino tra il groviglio di erbacce. Che belli che sono così freschi e vigorosi. Ad un certo punto Peter trova un Elleboro di Boccone (Helleborus bocconei) che cerca di farsi strada tra l'erba fitta.

Crocus vernus

Helleborus bocconei

Continuando a salire vediamo molti crochi e ad un certo punto lungo un tornante “fermati” grido “c'è qualcosa di giallo lassù sul fianco della strada”. Peter si ferma e va a dare un'occhiata. Si stratta di un grande ciuffo di primule (Primula vulgaris), belle, e notiamo che ce ne sono altre lì intorno. Proseguiamo sulla strada e ci fermiamo a contemplare altri ellebori; un bordo pieno e più ravvicinato di quelli visti prima che ci fermiamo ad identificare come ellebori puzzolente (Helleborus foetidus).

Primula vulgaris

Helleborus foetidus

E così, anche se non abbiamo visto molti fiori, abbiamo comunque trascorso una piacevole giornata all'aperto e fatto quello che abbiamo fatto per anni. Mio marito mi comprò un libro sui fiori selvatici nel 1971, sul quale scrisse “A mia moglie per il suo piacere”, e da allora viaggia con noi in tutte le nostre escursioni floreali.

Novembre 2020

È una bella mattina e le previsioni meteo per le montagne sono buone, perciò andiamo e vediamo com’è. Negli anni scorsi siamo stati abbastanza fortunati da vedere un bel po’ di cose in questo periodo (vedi le camminate di novembre 2016 e novembre 2017).

Arrivati in cima alla nostra stradina rimaniamo meravigliati nel vedere che i Sibillini sono coperti di neve, non ce lo aspettavamo! Che facciamo? Ma sì, andiamo ugualmente e vediamo sin dove possiamo arrivare. A metà strada vediamo che forse siamo abbastanza fortunati da riuscire ad arrivare alla nostra camminata zigzag.

Come al solito ci siamo fermati nel piccolo alimentare di Pian di Pieca per prendere i nostri panini e la signora ci ha chiesto “State andando su in montagna?” “Sì è così” gli abbiamo risposto. Rabbrividisce all’idea e noi le sorridiamo.

Guidando in su, vediamo che la neve diventa sempre più alta e quando arriviamo a Piani di Ragnolo, tutta l’area è un meraviglioso paesaggio imbiancato.

Piani di Ragnolo

La strada qui diventa un po’ pericolosa, ma abbiamo un 4x4. All’improvviso il nostro viaggio arriva a un blocco, davanti ad un ammasso di neve, da qui in poi la neve non è stata spalata. Ok, va bene, vorrà dire che la nostra camminata inizierà da qui. Proseguendo vediamo che ci sono molti cespugli di rosa selvatica coperti di bacche rosse che sono uno spettacolo in questo paesaggio innevato. Vediamo anche parecchie Eryngium appassite e alcuni cardi selvatici che spuntano attraverso la

Cinorrodi

Carduus chrysacanthus (cardo selvatico)

Siccome vogliamo spostarci a fare la nostra camminata zig-zag, dobbiamo prendere l’auto, tornare indietro, e ritornare su per Sarnano sperando di poter poterla raggiungere. Fa molto freddo così ci mettiamo gli scarponi, ci bardiamo per bene e ripartiamo. All’inizio della camminata degli alberi di faggio ci riparano dal freddo e vediamo alcuni ciclamini infilati tra le radici degli alberi e il terreno roccioso e anche un paio di Daphne. Ci sono molte foglie di Hepatica e bucanevi che fanno pensare alla primavera che verrà.

Fagaceae

Daphne laureola

Leucanthemum adustum

A metà strada, visto che siamo un po’ stanchi, troviamo un bel posto dove fermarci e mangiamo i nostri gustosi panini godendo della splendida vista di Ascoli Piceno e con la costa in lontananza baciata da un caldo sole. Lungo la strada intravediamo molte succulenti e felci incastrate fra le fessure delle rocce ai lati del sentiero. 

Sempervivum

Asplenium ceterach

Sedum album

Vista panoramica dai Monti Sibillini verso Ascoli Piceno

Sulla via del ritorno più tardi siamo proprio contenti della camminata appena fatta.

La nostra “fuga” dopo il lockdown, maggio 2020

È maggio, e dopo molte settimane di lockdown, le restrizioni sono state sufficientemente allentate consentendoci di viaggiare. Come prima cosa siamo andati al mare e facciamo una passeggiata sulla spiaggia là dove le onde si infrangono. L’aria è così pura, è una gioia essere vivi.

Pochi giorni dopo siamo ritornati sulle montagne e che giornata, tante cose da vedere inclusi alcuni fiori che non ricordavamo di aver mai visto prima. Abbiamo attraversato Pian di Peica, questa volta senza sosta panini, il pranzo ce lo siamo portato da casa. Lasciamo la SS78 e incominciamo a salire, passando per il Monastero del Santuario di San Liberato e fermandoci lungo la strada ad osservare varie piante. In una di queste soste abbiamo trovato una pianta solitaria che non avevamo mai visto prima. I fiori non sono completamente aperti rendendo più difficile il suo riconoscimento. “Che cos’è?” mi ha chiesto Pete. La mia risposta “non ho idea”. Abbiamo scattato delle foto, ma sarà sicuramente necessario ritornarci.

Continuiamo il viaggio, fermandoci qua e là prendendo nota di tutto quello che vediamo. Quando arriviamo a Pianatella ci fermiamo di nuovo e incominciamo a camminare verso il costone dove sappiamo ci sono le Peonie, ed in effetti non siamo delusi; ne troviamo un gran numero e tutte in piena fioritura. Il ripido pendio di roccia di calcare è pieno di tante differenti piante ed è una vista spettacolare.

Phyteuma orbiculare

Paeonia officinalis

Pentaglottis sempervirens

È ora di pranzo e ci indirizziamo verso una zona appartata che conosciamo, fermandoci sotto degli alberi di faggio, perfetti per un picnic. Una breve siesta e si riprende il nostro viaggio. Guidiamo sulla SP5 dove in precedenti occasioni abbiamo visto parecchi fiori. Siamo un po’ delusi perché la fioritura è un po’ rada. La neve è andata via da poco e penso sia ancora un po’ presto per molte piante. Comunque troviamo alcune orchidee in fiore: Ophrys sphegodes, Orchis pauciflora e Platanthera bifolia.

Ophrys sphegodes

Orchis pauciflora

Platanthera bifolia

Narcissus poeticus

Neotinea ustulata

Una settimana più tardi siamo tornati nello stesso posto per scattare delle foto della “pianta sconosciuta”. È molto bella e decisamente nuova per noi. Siamo riusciti a capire che si tratta della Dictamnus alatus (detta ‘roveto ardente’ in inglese) che è considerata una rarità per le Marche e l’Italia centrale. C’erano altri due nuovi fiori lì vicino che abbiamo fotografato e identificato come Melittis melissophyllum ‘erba limona comune’.

Dictamnus albus

Melittis melissophyllum – due varianti di colore

Abbiamo notato 72 piante diverse e di seguito alcune tra le più insolite:
Dictamnus albus
Melittis melissophyllum
Dianthus carthusianorum 
Pentaglottis sempervirens 
Scrophularia 
Narcissus poeticus
Galeopsis tetrahit  
Petasites hybridus
Paris quadrifolia
Neotinea ustulata   
Orchis tridentata 
Platanthera bifolia   
Cephalanthera damasonium  
Cephalanthera longifolia  
Ophrys sphegodes
Anacamptis morio
Orchis pauciflora
Phyteuma orbiculare
Lotus corniculatus  
Dracunculus vulgaris
Paeonia officinalis

Testo: Jan Thompson. Foto: Pete and Jan Thompson Traduzione: Sante Saracino

Aprile 2020 - una passeggiata ai tempi di Corona Virus

Con le strane circostanze in cui ci troviamo tutti, a causa del virus della corona, non ci é permesso visitare le montagne.

Siamo fortunati ad avere campi che circondano la nostra proprietà che, come menzionato nel maggio 2019, non è stata coltivata per oltre 12 anni. Così siamo andati a fare una camminata a quali fiori siamo riusciti a trovare.

Il terreno declina verso un piccolo ruscello dove troviamo la bugola (Ajuga reptans), l'edera terrestre (Glechoma hederacea), Carice maggiore (Carex pendula) e il ranuncolo comune (Ranunculus acris).

Glechoma hederacea

Ajuga reptans

Ornithogalum umbellatum

Le siepi sono piene di more selvatiche, una pianta che in autunno produce tante bacche con cui si può fare dell’ottima marmellata. Ci sono molte piante di sambuco e di prugnolo in fiore. Coi fiori di sambuco ci faccio uno sciroppo e con le bacche di prugnolo il sloe gin.

Durante gli anni in cui siamo stati qui, molti di questi fiori selvatici si sono introdotti anche nel nostro giardino, dove sono i benvenuti.

Lathyrus nissolia

Fumaria officinalis

Anemone blanda

Orchis purpurea

Un vero successo per noi quest’anno è che siamo riusciti a far attecchire parecchie piante di bocche di leone siciliane. Abbiamo visitato la Sicilia l'anno scorso e in riva al mare, tra uno sperone roccioso, abbiamo scoperto che alcune piante si erano staccate dai loro piedi a causa delle maree, che abbiamo comprato a casa insieme a qualche seme. Ora stanno crescendo nello stesso tipo di roccia calcarea nel nostro giardino.

Cynoglossum creticum

Antirrhinum siculum

Le piante che abbiamo notato erano: Leopoldia comosa, Muscari neglectum, Ornithogalum umbellatum, Asphodelus fistulosus, Bellis perennis, Ajuga reptans, Cynoglossum creticum, Silene alba, Fumaria officinalis, Veronica persica, Orchis purpurea, Allium triquetrum, Allium neapolitanum, Antirrhinum siculum, Trifolium repens, Sambucus nigra, Cardaria draba, Glechoma hederacea, Ranunculus acris, Prunus spinosa, Lathyrus nissolia, Oxalis corniculata, Linaria purpurea, Trifolium campestre, Cichorium intybus, Brisa maxima, Pisum sativum.

Aggiunta - aprile 2020

Oltre alla nostra lista precedente, abbiamo trovato molte orchidee: Himantoglossum hircinum (che cresceva in mezzo all’Orchis purpurea); Ophrys bertolonii e Neotinea tridentata (Orchide screziata), quest’ultima purtroppo è stata mangiata da lumache o da pecore.

Molte altre piante sono in fiore adesso:
Gladiolo dei campi Gladiolus italicus
Erba cornetta Consolida regalis
Barba di becco Tragopogon pratensis
Nontiscordardimé Myosotis sicula
Toccamano Sherardia arvensis
Ginestrino gracile Lotus tenuis
Lupinella selvatica Hedysarum coronarium
Margherita diploide Leucanthemum vulgare

Di Janice Thompsoncon fotografie di Pete Thompson e traduzione di Sante Saraceno

Camminata di settembre 2019

Nel giardino quasi tutto è oramai secco, non c’è stata pioggia nelle ultime sei settimane. Abbiamo innaffiato le piante più preziose ma le altre dovranno difendersi da sole – speriamo che ce la facciano a riprendersi.

Una gita in montagna sarà perciò un sollievo per scrollarsi di dosso il caldo oppressivo che è durato mesi. Le prime cose che vediamo lungo il percorso sono larghe chiazze gialle di Linaria vulgare, che splendida pennellata di colore.

Linaria vulgare

Siamo passati per Sarnano e dopo aver preso il nostro pranzo abbiamo proseguito per la strada a zig-zag che a prima vista ci è sembrata alquanto difficile per la fitta vegetazione. Sui fianchi del sentiero i ciclamini immersi nel sottobosco cercavano di farsi strada per arrivare a farsi vedere, mentre ai bordi abbiamo notato, da un lato, chiazze di Prasium rayjus aggrappatealle fessure delle rocce e dall’altro, macchie di Eryngium amethystinum and Echinops ritro in mezzo all’erba morta e secca.

Ciclamino

Echinops ritro

Proseguendo lungo il sentiero dobbiamo muoverci con attenzione perché è ricoperto di Colchicum lusitanum (Cholchico portuguese) che in modo sorprendente riesce a farsi strada attraverso il terreno roccioso. Ci sono anche molti Sempervivum tectorum (Semprevivo dei tetti) che ovviamente soffrono per la mancanza di pioggia; ce la fanno a malapena a sopravvivere e alcuni stanno persino riuscendo a fiorire.

Colchicum lusitanum

Sempervivum tectorum

Più avanti il sentiero è a tratti impervio ma ce la facciamo a raggiungere la vetta, dove facciamo una sosta per riposarci e goderci la vista. Da qui possiamo vedere il profilo della montagna che chiamiamo il Faraone, per via della sua forma, dietro la quale si trova Ascoli Piceno. Da lì lo sguardo può spaziare sino al mare e su gran parte delle Marche.

Mantide religiosa

Tornati al parcheggio esploriamo il terreno intorno e troviamo altre specie interessanti: Epilobium dodonaei, Scrophularia scopolii, Cyanus triumfetti, Centaurea scabiosa, Dianthus sylvestris.

Dianthus monspessulana

Fungo Lycoperdon

Ci rimettiamo in macchina e ci indirizziamo verso una camminata su un pianoro con erba alta che noi chiamiamo “la camminata verde”. Qui troviamo molte Eryrigium amethystinum e Dianthus monspessulana, qua e là ci sono anche alcuni funghi e diverse specie di farfalle. Riusciamo ad identificare e fotografarne alcune: Argynnis paphia, Issoria lathonia, e Erebia meolans, anche se sono alquanto difficili da fotografare in quanto si muovono molto velocemente.

Silver washed fritillary

Piedmonte ringlet

Jan Thompson

Passeggiata alla ricerca di fiori spontanei - Giugno 2019

Finalmente il sole è tornato dopo settimane di pioggia continua. È tempo di andare a vedere quali delizie floreali ci sono sulle montagne. Partenza solita, panini dal nostro alimentari preferito a Pian di Pieca e quindi proseguimento verso la montagna per la nostra consueta strada.

E quale sarà il prossimo?

Scorzonera purpurea

Peonia

Siamo costernati nel vedere che una bella casetta che era stata ristrutturata e rifinita appena un anno prima del terremoto (2016), e che l'ultima volta che ci eravamo passati era stata rinforzata, adesso era solo un cumulo di mattoni e di macerie.

Asphodelus albus, Salvia pratense

Gymnadenia conopsea

Blackstonia perfoliata

Ancora più triste la scena quando attraversiamo quello che una volta era un piccolo agglomerato di case, adesso si vedono solo le fondamenta e tutto il resto è stato portato via. Speriamo che stiano preparando la ricostruzione. Ci sono parecchie di queste situazioni lungo la nostra salita, con alcune case completamente demolite, ed è tutto molto triste.

Dianthus carthusianorum

Rhinanthus minor, Anacamptis pyramidalis

Echium vulgare, Echium plantagineum

Knautia arvensis, Cyanus triumfettii alba, Dipsacus pilosus e Anacamptis pyramidalis

Più avanti giriamo verso Acquacanina, sulla strada provinciale SP5, un'area dove abbiamo visto molte rarità in passato. Non siamo delusi e registriamo una gran quantità di esemplari, alcuni elencati di seguito.  Abbiamo visto molte più orchidee di quante ne avevamo notato nella nostra precedente camminata; probabilmente dovuto alle favorevoli condizioni di umidità che si erano create precedentemente. Orchidee fragranti (Gymnadenia conopsea) erano le vincitrici di gran lunga; ce n'erano a migliaia dappertutto.

Anacamptis pyramidalis, Nigritella nigra, cephalanthera damasonium, gymnadenia conopsea, helianthemum nummularium, scorzonera purpurea, helianthemum apenninum, gentiana nivalis, salvia pratense, silene alba, trifolium pratense, trifolium repens, asphodelus albus, rhinanthus minor, blackstonia perfoliata, cynus triumfetti alba, filipendula ulmaria, pedicularis comosa, vicia cracca, echium vulgare, echium plantagineum, vicia sylvatica, knautia arvensis, trifolium campestre, medicago lupulina, linum alpinum, linum suffruticosum, dianthus carthusianorum, dianthus sylvestris, globularia meridionalis, geranium sylvaticum, Anthyllis vulneraria, Linum  viscosum, polygala vulgaris, polygala chamaebuxus, dipsacus pilosus

Janice Thompson 

Non esattamente i Sibillini

A causa di questi mesi con tante nevicate fuori stagione abbiamo dovuto rinunciare alle nostre solite camminate in montagna. Lassù tutti i fiori saranno in condizioni pessime.

Perciò ho deciso di portarvi a fare un giro per il nostro giardino che è a metà strada giù nella valle, 200 metri sul livello del mare, e dove dall’inizio di febbraio abbiamo Himantoglossum Robertianum proprio vicino al cancello. Adesso, in fiore, abbiamo 5 differenti varietà di orchidee: Orchis purpurea, Himantoglossum hircinum, Ophrys scolopax, Ophrys Bertolonii eNeotinea tridentata.

Ophrys scolopax e Ophrys Bertolonii

Neotinea tridentata

Himantoglossum hircinum, Cynoglossum creticum

Quindici anni fa quando noi ci trasferimmo in questo posto la terra era coltivata, ma adesso da 12 anni a questa parte è rimasta maggese. Così nel tempo la quantità di fiori selvatici è aumentata considerevolmente.

Attualmente abbiamo un’area coperta da margherite di campo, inframmezzate da sainfoin. In un’altra area ci sono ammassi di Asphodelus fistulosus.

Asphodelus fistulosus

Ci sono diversi alberi di sambuco e in questa stagione i fiori sono un vero spettacolo; io faccio uno sciroppo con i fiori di sambuco oppure li friggo per preparare croccanti frittelle.

Durante la camminata di ieri ho notato: Leopoldia comosa, Muscari neglectum, Ornithogalum umbellatum, Asphodelus fistulosus, Tragopogon porrifolius, Tragopogon pratensis, Bellis perennis, Legousia hybrida, Linaria purpurea, Cichorium intybus, Parentucellia viscosa, Ajuga, Cynoglossum creticum, Echium plantagineum, Brisa maxima, Gladiolus italica, Cynodon dactylon,  Verbascum sinuatum, Trifolium campestre, Pisum sativum, Reseda lutea, Clematis flammula, Silene latifolia, Scabiosa columbaria, Urospermum dalechampii, Leucanthemum vulgare, Onobrychis e tantissime in più.

Leopoldia comosa

Linaria purpurea

Tragopogon pratensis e l’infruttescenza

Urospermum dalechampii

Papaver

Janice Thompson, 12 maggio 2019

Passaggiata di Santo Stefano

È il 26 Dicembre e le condizioni meteo sono perfette, cielo completamente azzurro, e così decidiamo di andare a fare un giro in montagna. Da casa abbiamo notato che le montagne che la settimana scorsa erano coperte di neve adesso appaiono abbastanza pulite, così siamo abbastanza fiduciosi su quanto riusciremo ad inoltrarci.

La strada da Sarnano a Sassonetto è tutta pulita cosicché siamo in grado di addentrarci nella strada a zigzag. C'è un piccolo spazio abbastanza pulito per parcheggiare due macchine e poi una slavina. Indossati gli scarponi da neve e ben coperti contro il freddo abbiamo percorso la prima parte un po’ insidiosa e iniziato la nostra camminata. Tutto procede bene per un po’ e riusciamo a avanzare abbastanza facilmente percorrendo la striscia di strada pulita fra i due lati innevati, quindi ci imbattiamo in un paio di aree difficili dove la neve scivolata dai pendii sovrastanti ha coperto il sentiero. Pete si fa strada attraverso rami caduti e mi prepara il passaggio attraverso la neve alta, non semplice devo ammettere.

Il percorso zigzag

Superati questi punti continuiamo la nostra camminata. Qui e là riconosciamo Hepatica nobilis e Saxifraga rotundifolia (sassifraga a foglie rotonde) in attesa di sviluppare i propri fiori e altre piante non identificate ma con una promessa di cose a venire. Lungo la strada abbiamo trovato anche l'Asplenium ceterach (cedracca) che spuntano dalle rocce e dai ghiaioni.

Felce Asplenium ceterach

Diversi piccoli pezzi di Daphne laureola sono visibili qui e la, e poi un esemplare bello grande quasi in fiore: che pianta meravigliosa. Lungo la strada intravediamo diverse margherite, che faticano a mostrarsi tentando di emergere dall'erba coperta di neve nel tentativo di spingere la loro testolina fuori a prendere i raggi solari.

Daphne laureola

Margherita

Ci siamo fermati ad ammirare gli alberi di faggio (Fagus), che appaiono splendidi in questo contesto, quando Pete scorge un uccello, una cincia bigia (Poecile palustris), e poi ne appaiono altri che volano sopra le nostre teste cinguettando.

Fagus

Completata la camminata ritorniamo alla macchina e ripartiamo alla ricerca di un posto per il nostro picnic. Andiamo su e giù finché la strada innevata diventa la fine di una valanga e mette fine al nostro viaggio; faremo qui il nostro picnic. Siamo accanto ad un esemplare di frassino (Fraxinus) ricoperto di graziose gemme nere in attesa di aprirsi e notiamo il suo meraviglioso tronco color champagne che brilla alla luce dei raggi del sole.

Frassino (Fraxinus)

Tronchi di color champagne

Che cosa possiamo chiedere di più? Ok, non abbiamo visto tanti fiori ma è dicembre, siamo in pieno inverno, e quindi possiamo dirci soddisfatti per quello che abbiamo visto. Ne è valsa la pena? Sicuramente sì.

Janice Thompson
Traduzione di Sante Saracino

Non una vera e propria camminata

Questa non voleva essere una vera camminata ma piuttosto una “Andiamo a fare un picnic in montagna”; però quando tu vedi qualcosa di così insolito non puoi fare a meno di condividerla.

Stavamo percorrendo in auto la solita strada verso Sassotetto quando Pete all'improvviso fermò la macchina: aveva intravisto un sacco di Colchicum autumnale giusto sul lato della strada. Siamo scesi ad osservarli e abbiamo visto anche dei Cyclamen hederifolium; anche se visti tante volte prima, è sempre un piacere ogni anno rivederli di nuovo.

Colchicum autumnale

Colchicum autumnale

Cyclamen hederifolium

Cyclamen hederifolium

Mentre Pete sta facendo foto io vado in giro in cerca di qualcos'altro di interessante. Vedo del blu e del giallo nascosto sotto la vegetazione. “Che cos'è questo?” esclamo, “Non l'ho mai visto prima”. Sembra una pianta con fiori blu e gialli. Scattiamo delle foto, consultiamo i libri sotto mano, ma niente, non c'è. Sfortunatamente non avevamo appresso una buona macchina fotografica, ma solo il nostro iPhone, ma comunque queste sono le foto scattate. Una volta a casa, consultiamo altri libri, cerchiamo anche su internet, ma niente.

La pianta misteriosa con fiori di blu e giallo

Un’altra vista della pianta misteriosa

Così posto le foto sul forum MGS nella speranza che qualcuno possa aiutarci, ancora niente. Le posto allora su Plant Idents, una pagina di Facebook, ed ecco finalmente la risposta - Melampyrum nemorosum. E’ una parassita, una pianta erbacea che fiorisce della famiglia delle Orobanche. Quelle che sembravano dei fiori di color blu, sono foglie nuove che diventano verdi quando maturano. Che strano!

Abbiamo inoltre visto dei Trifolium nigrescens, Solidago virgaurea, Epilobium dodonaei e arrivando nella zona dei Piani di Ragnolo una vasta area coperta di Eryngium (calcatreppola ametistina).

Solidago virgaurea

Eryngium amethystinum

Melampyrum nemorosum (Photo Wikispecies)

È stato un anno eccezionale per noi con la scoperta di una gran quantità di nuove specie.
Jan Thompson

Condividere la nostra camminata, luglio 2018

Ci ha chiamato Jan, un’altra socia della MGS, chiedendoci di poter sapere dove troviamo i fiori selvatici di cui ha letto nei nostri resoconti. “Che ne dici se te lo mostriamo direttamente?” le abbiamo chiesto, attratti dall'idea di una nuova camminata. “Oh, sarebbe molto carino” ci ha risposto. 

E così il 27 luglio ci siamo avviati verso l'area di Acquacanina di cui abbiamo raccontato nell'ultima nostra escursione sui monti Sibillini.

Eryngium amethystinum

Per iniziare, l'area è tutta colorata di blu per la presenza degli Eryringum, ma con nostro grande disappunto i contadini hanno tagliato i campi lasciando solo un ciglio erboso. Ma poi arrivando nell'aria che intendevamo visitare ci rincuoriamo: è ancora intatta e integra. Le orchidee che avevamo visto la volta precedente sono tutte sparite ma sono state sostituite da un tappeto di fiori freschi.

Jan è nel suo habitat naturale e vaghiamo per le colline felici come ragazzini, cercando di identificare quello che vediamo e fotografando quelli di cui non ricordiamo i nomi.

Echinops

Linum suffruticosum subsp. salsoloides

Carlina acaulis

Dianthus sylvestris

Dopo aver esplorato la zona torniamo indietro verso l'ampia piazzola di sosta dove un paio di settimane fa avevamo visto una gran quantità di aconiti in fiore. Sono curiosa di vedere se le spighe di digitale che avevo visto precedentemente erano adesso in fiore. E in effetti lo erano e mi sono avviata eccitata verso di loro. Alcune piante tendono a svilupparsi in zone difficili e loro appartengono a quel tipo: ci vuole una bella arrampicata per arrivare a loro. Li abbiamo identificati come Digitalis laevigata and Digitalis lutea subsp Australis; era la prima volta che li vedevamo entrambi.


Digitalis Laevigata

Digitalis Laevigata in primo piano

Digitalis lutea subsp. Australis

È ora per la pausa pranzo, e così ci dirigiamo verso Pintura, ci fermiamo al bar dove consumiamo i nostri panini mandandoli giù con una piccola bevanda.

“Dove andiamo adesso?”. Suggerisco la nostra camminata Zig-Zag. La troviamo completamente coperta di vegetazione. Riusciamo a inoltrarci, spiegando a Jan quello che avevamo visto la volta precedente; lei esultando con la vista magnifica.

Parte dei bordi del sentiero sono fragili e in alcuni tratti sono stati severamente danneggiati dalla caduta di alcuni sassi, probabilmente durante i recenti terremoti. Qui le piante sono letteralmente aggrappate e alcune si incastonano nelle zolle di muschio come la felce di asplenio capelvenere; altre, come il sedum e Umbilicus repestris si addensano fra gli interstizi delle rocce. Sulla via del ritorno abbiamo trovato il Sedum acre, Campanula latifolia, Onobrychis viciifolia, Cephalaria leucantha e molte varietà di felci, prevalentemente Asplenium trichomanes. Oggi fa troppo caldo per poter continuare la nostra camminata e così torniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina, e raccontiamo a Jan della imponente valanga di neve, sassi e alberi che 5 anni fa venendo giù dalla montagna ha spazzato via una larga fascia di bosco di faggi, compresi il tavolo per il picnic.


Piante aggrappate e incastonate nelle zolle di muschio

Vista dal sentiero ‘Zig-Zag’

Sulla via del ritorno riflettiamo sulla piacevole giornata appena trascorsa e ripensiamo alle tante specie di piante osservate; in totale 56.

In particolare: Digitalis laervigata, Digitalis lutea subsp. Australis, Linum suffruticosum subsp. salsoloides, Saxifraga granulata, Euphrasia picta, Trifolium montanum, Melilotus officinalis, Salvia pratensis, Echium vulgare, Convolvulus arvensis, Globularia meridionalis, Linaria arvensis, linaria vulgaris, Marrubium vulgare, Heracleum sphondylium, Arnica montana, Doronium pardalianchesi, Campanula micrantha, Campanula latifolia, Campanula trachelium, Carlina acaulis, Eryringum amethystinum, Echinops, Scrophularia nodosa, Origarum vulgare e Teucrium chamaedrys.

Siamo ancora in giugno: un'altra camminata

È il giorno del mio compleanno e Pete mi chiede che cosa vogliamo fare. Gli rispondo “Andiamo su in montagna, approfittiamo di questo bel tempo”, mi dice “ok, ma ti faccio una sorpresa, qualcosa di diverso”.
 
Così, anche se è un po’ tardi, partiamo. Solita fermata a Pian di Pieca per i nostri panini preferiti e quindi su per un'altra via, verso Fiastra. La prima parte del viaggio è un po’ deludente, non c'è molto da vedere; ma ecco un po’ di fiori: lungo la strada una grande appezzamento di Campanula glomerata. Giriamo intorno al lago di Fiastra e incominciamo a vedere sempre più fiori; continuando in direzione Visso ci fermiamo più volte per vederli da vicino e identificarli:

Polygala nicaeensis, Onobrychis viciifolia, Stellaria holostea, Knautia arvensis, Trifolium montanum, Melilotus officinalis, Salvia pratensis, Echium vulgare, Tanacetum parthenium and Dactylorhiza fuchsii, Neotinea ustulata (syn.  Orchis ustulata), Gymnadenia conopsea, Briza minor, Rhinanthus minor, Hypericum perforatum, Blackstonia perfoliata, Thymus vulgaris, Globularia meridionalis, Cruciata glabra (syn. Galium vernum), Cuscuta epithymum, Galium mollugo, Trifolium stellatum, Gymnadenia nigra (syn. Nigritella nigra).

Pascolo dove si trova anche il marito Pete

Scabiosa columbaria con una farfalla Galatea

Trifolium stellatum

e
Campanula glomerata and Conopodium majus

Verso le 12,30 decidiamo che è ora di pranzo e troviamo una zona appartata all'ombra dove ci fermiamo per un “picnic di compleanno”. Ne approfittiamo per tirare fuori i nostri libri e controllare esattamente che fiori abbiamo visto e farne un elenco. Dopo una breve pennichella, ripartiamo. Pete sta caricando la macchina, quando mi chiama “vieni, veloce, guarda cosa ho trovato”. Sul bordo della strada c'era un piccolo riccio, sembrava molto disidratato. Gli abbiamo versato addosso un po’ d'acqua e sembra riprendersi, inizia a bere un po’ d'acqua da terra. Dopo 15 minuti sembra di nuovo tonico e Pete lo prende e lo sposta lontano dalla strada. Prima di lasciarlo andare gli porge una lumaca che lui mangia con gusto. La nostra buona azione quotidiana, e speriamo di avergli salvato la vita.

Il riccio fortunato

Guidiamo ancora per un po’, sino a Cupi, e lungo la strada vediamo tanti Levisticum officinale e Carduus nutans e un sacco di Sedum acre.

Il viaggio verso casa è subito interrotto dalla vista di un'area piena di fiori stupendi. Siamo entrambi sorpresi dalla quantità di fiori su entrambi i lati di questa piccola strada, orchidee in particolare. Scendiamo subito dalla macchina e ci dirigiamo verso di loro esclamando “Hai visto questo?” “E questo?” “Che cos'è questo?”. La mia mente va a mille cercando di ricordare tutti i loro nomi. Da menzionare, in particolare, una orchidea “piramidale bianca”, migliaia di fiordalisi bianchi e tante orchidee “la vesparia”.

Anacamptis pyramidalis

Centaurea montana bianca

: Ophrys apifera

Quindi, cosa abbiamo identificato?
Anacamptis pyramidalis, a migliaia;alcune Neotinea ustulata e Gymnadenia conopsea. Filipendula ulmaria, Cruciata glabra, Campanula rapunculus, Campanula glomerata, Armeria canescens, Thymus vulgaris, Vicia cracca, Linum catharticum, Linum suffruticosum e Linum perenne, che crescono tutti insieme ai lati della strada. Geranium molle, Stachys germanica, Helianthemum nummularium e H. apenninum, Scabiosa columbaria, Stachys marrubiifolia, Lathyrus latifolius, Pedicularis comosa, Lonicera canadensis, Conopodium majus, Leucanthemum vulgare, migliaia di Centaurea montana bianca e tante Ophrys – ancora da identificare.

Scendendo abbiamo trovato Gentiana lutea, Clematis vitalba, Ononis spinosa, Lonicera periclymenum, Digitalis lutea e Lilium martagon.

Lilium martagon

Ononis spinosa
Alla fine siamo arrivati a casa tardi, stanchi ma ancora sorpresi per la gran quantità di fiori visti. Recuperiamo un pò di energie con una tazza di tè e subito a prendere i libri – dovevamo memorizzare quanto avevamo visto finchè era ancora fresco nella nostra mente, con la promessa di ritornarci presto. Che bel regalo di compleanno!

Giugno 2018

Che annata piovosa. Abbiamo desiderato una passeggiata in montagna per settimane, ma le previsioni meteo sono state miserabili: pioggia, pioggia e ancora pioggia. Non era un clima ideale per camminare o per ispirare ad andare in cerca di piante selvatici in fiore. Siamo stati molto felici perciò quando finalmente le previsioni sono cambiate al meglio. Dalla sommità della nostra stradina di casa possiamo vedere le montagne e andando a verificare, non abbiamo visto alcuna nuvola, in effetti. 

Siamo perciò partiti. Per strada ci siamo fermati a Pian di Pieca dal nostro consueto fornitore di panini che ce li prepara al momento secondo i nostri gusti. E poi su per la SP57. Mentre andavamo, commentavamo la mancanza di colori sui bordi della strada, ma salendo più in quota, fermandoci di tanto in tanto, abbiamo incominciato a trovare un po’ di fiori, alcuni riconosciuti subito, altri o da identificare o da confermare più tardi:

Polygala nicaeensis, Orchis anthropophora, Orchis mascula, Onobrychis viciifolia, Centaurea montanus, Dactylorhiza maculata, Saxifraga granulata, Neotinea tridentata, Lilium martagon, Silene italica, Myosotis sylvatica, Stellaria holostea, Lathyrus latifolius, Euphrasia officinalis subsp. kerneri (syn. Euphrasia picta), Rosa sempervirens, Knautia arvensis, Trifolium montanum, Melilotus officinalis, Salvia pratensis, Echium vulgare, Tanacetum parthenium e Dactylorhiza fuchsii.

Concordia, Dactylorhiza maculata

Dactylorhiza fuchsii

Arrivando in una località nota come Pian di Ragnolo, c'erano diverse Orobanche gracilis colorati,che sono parassiti di legumi, oltre a Anacamptis pyramidalis, Orchis ustulata, Gymnadenia conopsea, Filipendula ulmaria, Cruciata glabra (syn. Galium vernum), Campanula rapunculus, Campanula glomerata, Rhinanthus minor, Armeria canescens, Thymus vulgaris, Vicia cracca e Dianthus carthusianorum.  

Succiamele rossastro, Orobanche gracilis

Orchidea piramidale, Anacamptis pyramidalis

Orchide bruciacchiata, Neotinea ustulata

Olmaria, Filipendula ulmaria

Eravamo desiderosi di andare a controllare le aree di peonie che conosciamo, che normalmente a metà giugno sono in piena fioritura, ma con nostra grande meraviglia e disappunto queste avevano già fiorito e fatto semi. Un signore del posto che andava a funghi ci ha spiegato che a causa della primavera molto umida tutto era stato precoce e di vita breve.
 
Fa veramente caldo oggi, così quando arriva ora di pranzo dobbiamo trovare una zona all'ombra dove ripararci; ci ricordiamo di una faggeta con ombra in abbondanza. Panini gustosissimi come al solito. Finito pranzo, una piccola siesta, penso! E' veramente estenuante andare in giro alla caccia di fiori selvatici.

Il ronzio di alcuni insetti mi ha svegliata e allora sono andata a controllare un'area sotto gli alberi dove in Primavera avevo trovato delle Daphne laureola; si trovano molto bene qui e si stanno moltiplicando. Questa volta ho trovato due nuove piante: Sanicula europaea, che è molto abbondande qui, e “oh cosa abbiamo qui?” … orchidee? Beh non proprio ma comunque appartiene alla famiglia Orchidaceae. Cephalanthera damasonium (Cefalantera bianca)**, non molte ancora in fiore ma comunque c’erano tante piantine intorno, buoni per il futuro. Ho notato che i fiori non sembrano aprirsi come nelle altre orchidee, ma hanno un bordo giallo, appena percettibile, alla base del fiore.

** Edward Step, che nel 1943 ha pubblicato “Wild Flowers in their Natural Haunts”(Fiori selvatici nel loro ambiente naturale) ricordava di aver trovato delle Cefalantera bianca all'ombra di faggi a cui si associano e diceva “la Cefalantera bianca è un fiore per vespe, e manca lo sperone cavo per la secrezione di miele, perchè la vespa non ha una lingua lunga come le farfalle e alcuni tipi di api”

L'area vicina a dove ci eravamo fermati per il nostro picnic era piena di fiori selvatici e tra questi una gruppo numeroso di Gymnadenia conopsea.

Cefalantera bianca, Cephalanthera damasonium

Manina rosea, Gymnadenia conopsea

Riprendendo la nostra camminata lungo la strada che corre intorno alla montagna abbiamo notato delle Verbascum thapsus in fiore, risplendenti sullo sfondo della montagna, e sul lato opposto della strada un banco di breccia da cui spuntavano alcune piantine che cercavano di farsi strada per trovarsi una dimora.

Verbasco o Tasso barbasso, Verbascum thapsus

Un banco di breccia dove le piante si aggrappano ......'

Aprile 2018
È il 2 aprile, lunedì di Pasqua.

Settimane di pioggia continua, seguite da neve e numerose gelate che hanno fatto fuori le foglie sugli ulivi, gli Oleandri (Nerium oleander) e anche molte piante che erano coperte, tutto questo ci ha portato a ritardare la nostra prima camminata. Finalmente con un cielo blu e una temperatura prevista di 18 gradi abbiamo deciso di partire, anche se le nostre aspettative erano basse perché i Sibillini erano ancora coperti di neve.

Il nostro pessimismo però è evaporato non appena la strada ha incominciato a salire, e i cigli stradali si sono mostrati coperti di anemoni (Anemone apennina) a migliaia.

Anemone apennina

Un'altra sorpresa è stata scoprire che la nostra camminata preferita era praticabile. Per i numerosi cambiamenti di direzione la chiamiamo la camminata a zig-zag. L'anno scorso era completamente bloccata a causa di una valanga che aveva lasciato un deposito di massi e alberi che la rendevano impraticabile. Siamo stati accolti dalla Tussilago farfara, Crocus vernus, Hepatica nobilis, Galanthus nivalis, Primula vulgaris and Scilla verna, che erano cresciuti sotto i faggi.

Galanthus nivalis
Hepatica nobilis
Tussilago farfara
Scilla verna

Continuando a salire abbiamo trovato ancora massi e qualche tronco rimasti sul sentiero, ma questa volta in posizione non ostruente. Il Crocus vernus e chiazze di Juncus trifidus si erano pentrati a forza e stavano emergendo da sotto il sentiero roccioso, e gli ellebori, tanto Helleborus foetidus che Helleborus viridis subsp. bocconei erano cresciuti fra gli alberi.

Crocus vernus

Man mano che il sentiero andava su, i faggi lasciavano il posto ad abeti e pini, con la vista che si allargava sino all'Adriatico, 70 km in là. Qui abbiamo visto la Daphne laureola in fiore. Ancora più su, le piante dei fiori erano accennati dalle foglie che cercavano di emergere attraverso l'erba secca. Abbiamo quindi superato i resti di Orchidee a nido di uccello che sembrano gradire questo angolo di montagna, poi abbiamo salito sino alla cima dove centinaia di coccinelle si crogiolavano al primo sole dopo la lunga ibernazione e la vista era magnifica. Siamo tornati alla macchina stupiti dalla gran varietà di cose che avevamo visto.

Helleborus viridis subsp. bocconei
Helleborus foetidus
Daphne laureola
Coccinelle assonnate

Poi in macchina superammo Sassotetto e costeggiamo le colline ancora coperte di neve dove crescevano i tappeti di croco ovunque ci fosse un terreno spoglio. Alla fine è stata una bella giornata all'aperto e stiamo già pensando di ritornarci a breve.

Passeggiata di novembre 2017

Abbiamo fatto una gita a Foce, un piccolo villaggio che si trova all'inizio della stradina al Lago di Pilato, all'interno del parco nazionale dei Sibillini, per scoprire se ci siano fiori. Abbiamo rinunciato alla ricerca di fiori selvatici, ce n'erano pochissimi, invece abbiamo apprezzato i fantastici colori che l'autunno porta e li condividiamo qui con voi.





Una camminata in ottobre 2017
Che differenza che fa un po’ di pioggia!

Abbiamo portato alcuni amici, che erano venuti a trovarci, a vedere i prati della Piana di Ragnolo, nella speranza di condividere con loro l'abbondanza di fiori che normalmente vediamo anche in questo periodo dell'anno. Ma abbiamo fatto veramente fatica a trovare qualche fiore spontaneo; solo erba secca, a causa della mancanza di acqua di quest'anno e alle alte temperature registrate.

Cinorrodi
Carlina vulgaris

Ci siamo perciò spostati più su, sino a Pintura sopra il paesino di Bolognola e lì abbiamo trovato molti baccelli di semi di Carlina vulgaris.

Epilobium dodonaei
Eryngium amethystinum
Linaria vulgaris

Alla fine abbiamo anche trovato pochi esemplari di: Epilobium dodonaei, Eryngium amethystinum, Linaria vulgaris, Mentha arvensis, Agrimonia eupatoria e qualche Cyclamen hederifolium.

Mentha arvensis
Un'altra Mentha arvensis
Agrimonia eupatoria
Cyclamen hederifolium

La gita di Ferragosto 2017

In effetti non si è trattato di una vera camminata in quanto ero stata da poco operata al ginocchio. Avevamo deciso con mio marito di fare un picnic in montagna, in un'area diversa da quelle dove normalmente andiamo: a Montecavalli, appena fuori Visso.

Scabious

Due viste di Epilobium dodonaei

C'erano pochi fiori a causa del tempo molto caldo e delle scarse precipitazioni di quest'estate. Fra i pochi sopravvissuti, essenzialmente nelle aree all'ombra, abbiamo visto: Scabious, Lotus corniculatus, tante Eryngium amethystinum, ma l'eroe della giornata è stata la Daucus carota.

Lotus corniculatus

Due viste di Eryngium amethystinum

Daucus carota - la carota selvatica è un'erbacea, a volte biennale, che raggiunge un'altezza tra i 30 e 60 cm, alquanto pelosa con uno stelo rigido e duro. Le foglie sono di forma triangolare, tripennate (tripartite), finemente suddivise a forma di pizzo, ruvide e alternate in una struttura pinnata che si separa in sottili segmenti. I fiori sono piccoli e bianco opaco, raggruppati a formare ombrelli piatti densamente popolati, con al centro un fiore rosso che sta lì per attirare gli insetti. Man mano che i semi si sviluppano, gli ombrelli si arricciano verso l'interno ai bordi, diventano più densi e sviluppano una superfice concava. I frutti sono ovali e piatti, con stili corti e spine arcuate. Il frutto è piccolo, secco e corrugato ricoperto da una peluria protettiva.
L'endosperma del frutto cresce prima dell'embrione. La carota selvatica fiorisce in estate e autunno. Riesce meglio in aree assolate o parzialmente ombreggiate e si trova solitamente ai bordi delle strade e in campi incolti, come si vede nelle foto di sotto.




Daucus carota: il fiore; due viste della fioritura in campagna; la infruttescenza

In Inghilterra ha vari nomi comuni, come il nido dell'uccello, il pizzo del vescovo e il pizzo della Regina Anna. In Italia i nomi utilizzati sono: cima piuda, cepo bianco, pastinaca.

Janice Thompson

La camminata di luglio 2017

Per prima cosa ci siamo fermati lungo il percorso al nostro negozio preferito per comprare quello che sarebbe stato il nostro pranzo e poi ci siamo diretti verso Sassotetto nei Sibillini. Sulla strada verso la sommità, ci siamo fermati e parcheggiato per la nostra camminata preferita, la zig zag, che abbiamo esplorato molte volte negli ultimi 13 anni, un bel posto per fiori selvatici. Abbiamo infilato gli scarponi, libro in tasca, macchina fotografica pronta, forbici da giardino a portata di mano, ci è capitato spesso di dover ripulire il sentiero, e siamo pronti per partire. Era abbastanza evidente che c'era stata una valanga di recente e dopo soli 20 metri siamo rimasti sorpresi di vedere un grosso masso giusto in mezzo al nostro sentiero; non è un problema, lo aggiriamo e continuiamo. Non più di 15 metri più avanti, mio dio, cos'è successo al sentiero, completamente cancellato e ricoperto di alberi e sassi venuti giù. Parte del sentiero era stato completamente spazzato e portato via da una valanga di massi. Era abbastanza ovvio che non potevamo proseguire, in quanto il sentiero era l'unica via percorribile in piano. La valanga era stata probabilmente prodotta dai recenti terremoti.

Una roccia grande

“Non ci credo …”

Ciononostante siamo stati in grado di riconoscere esemplari di Digitalis lutea, Cephalaria squamiflora, Epilobium dodonaei, Campanula rotundifolia and Phagnalon rupestre. Ci siamo messi quindi di nuovo in macchina e abbiamo proseguito verso Sassotetto; lungo la strada abbiamo visto diversi Lilium bulbiferum e altre splendide varietà di fiori.

Eryngium amethystinum (Calcatreppola), Sherardia arvensis, Achillea millefolium, Campanula trachelium, Allium aflatunense, Knautia arvensis, Campanula glomerata, Dianthus carthusianorum, Dianthus sylvestris, Anthemis cretica.

Eryngium amethystinum

Cephalaria squamiflora

Campanula rotundifolia

Continuando la nostra camminata intorno alla montagna abbiamo raggiunto un'area nota come Pintura di Bolognola, si era fatta nel frattempo ora di pranzo, ci siamo fermati a bere qualcosa in un bar e poi abbiamo cercato un posto per il nostro picnic dove abbiamo mangiato i nostri buonissimi panini in totale isolamento. Abbiamo girovagato un po’ per la montagna e ci siamo fermati di frequente per identificare altri fiori, in particolare....

Sedum rupestre, Eryngium creticum, Sedum reflexum, Gentiana lutea, Galium verum, Pulmonaria appennina, Verbascum longifolium, Achillea collina, Campanula latifolia, Trifolium angustifolium, Aconitum vulparia, Malva moschata, e Dianthus hyssopifolius. 

Lilium bulbiferum

Eryngium creticum

Dianthus monspessulanus

La radura risuonava del tintinnio dei semi di cresta di gallo (Celosia cristata) che si agitavano nei loro baccelli. L'area era così pulita che si riusciva a vedere il mare, distante 45 km. C'era ancora un'altra fermata da fare; ritornare al laghetto con le ninfee, dove c'erano le Clematis vitalba, Helichrysum italicumScrophularia scorodonia. Dopo una così bella giornata ci eravamo quasi dimenticati del disappunto per aver rinunciato alla camminata del zig zag! Per finire ci siamo fermati dove sapevamo che si trovano Himantoglossum hircinum adriaticum: per molti anni erano state tagliate quando falciavano l'erba sul bordo delle strade; di recente però la pulizia delle strade non c'era stata per cui c'erano molte bacche di semi di Himantoglossum, Lathyrus latifolius and Lonicera etrusca.

Sherardia arvensis

Campanula trachelium
Jan Thompson

15 maggio 2017
Camminata in montagna di Maggio

Un cambio di area per la nostra camminata di Maggio. Qualche anno fa scoprimmo una radura, a lato di una stradina appena a ovest di Amandola, piena di orchidee e diversi altri fiori. Qui vedemmo, unica volta sinora, il Limodorum abortivum ( Fior di legna), la speranza era di avere la fortuna di vederlo di nuovo.

Questa elusiva orchidea è una pianta alta ma è comunque difficile da trovare perché si fonde così bene con i suoi dintorni. Di solito si trova nei boschi di conifere, macchia e erbacce erbose. Il Violet Limodore può scomparire per diversi anni durante i periodi di siccità e poi riappare quando il tempo è più umido. Questo rende più difficile trovare piuttosto che la sua rarità.

Il Violet Limodore è saprofitico e dipende per tutta la vita dai funghi micorrizali. E poiché lo stelo è verde e contiene clorofilla, quindi è improbabile che sia parassita come alcune persone hanno suggerito. Talvolta impollinata da insetti, ma Limodorum abortivum è anche cleistogamous (impollinazione avviene all'interno del bocciolo di fiori).

Appena  arrivati abbiamo visto molti Orchis simia (Orchidea scimmia), che ricoprivano il bordo dell'area. Man mano che ci avvicinavamo abbiamo visto una Ophrys fuciflora (Ofride dei fuchi), una Neottia nidus-avis (Nido d’uccello), oltre a diverse altre specie di fiori. Ci siamo quindi incamminati giù per la stradina e abbiamo trovato molti altri fiori.

Orchis simia e Hedysarum coronarium

Ophrys fuciflora

Neottia nidus-avis

Sulla via del ritorno alla macchina, ci siamo fermati all'improvviso, a non più di 5 metri dalla macchina abbiamo scoperto due Limadorum abortivum, uno accanto all'altro, alti più di 80 cm. Abbiamo fatto molte foto.

Limodorum abortivum 80 cms+

Limodorum abortivum fiore

Ci siamo quindi spostati con la macchina un pò più giù, lungo la stradina, e ci siamo fermati ad osservare dei fiori rosa. Ad uno sguardo più attento li abbiamo riconosciuti essere degli  Anthyllis vulneraria ssp rubriflora (maura) e nello stesso posto, altri 6 orchidee Limadore che erano li li per fiorire, whow !!! Lì vicino c'era una Orchis anthropophora (“La Ballerina” oppure Orchidea Uomo) e una Neotinea tridentata (Orchidea screziata oppure Orchidea dente). Veramente un buon pomeriggio!!

Gruppo di sei Limodorum abortivum

Orchis anthropophora

Limodorum abortivum

Di seguito altre specie che abbiamo visto, incluse 11 orchidee :
Limodorum abortivum, Orchis simia, Ophrys fuciflora, Neottia nidus-avis, Orchis anthropophora, Neotinea tridentata, Orchis mascula, Orchis purpurea, Anacamptis pyramidalis, Himantoglossum adriaticum, Cephalanthera longifolia, Trifolium campestre, Galium verum, Cruciata laevipes, Thymus serpyllum, Salvia pratensis, Asparagus officinalis, Leucanthemum vulgare, Smilax aspera, Lonicera implexa, Vicia villosa, Lotus corniculatus, Lotus pedunculatus, Polygala nicaeensis, Scutellaria galericulata, Trifolium angustifolium, Anthyllis vulneraria ssp rubriflora, Aristolochia rotunda e Hedysarum coronarium.  

Neotinea tridentata

Aristolochia rotunda

Jan Thompson

6 aprile 2017

Oggi siamo andati sui Monti Sibillini per la nostra prima camminata di quest'anno.

Sorprendentemente c'era ancora molta neve nelle zone all'ombra e la strada che porta da Piani di Ragnolo a Sassotetto era bloccata a metà salita con la neve che arrivava sino a 3 metri. Nonostante tutto siamo riusciti a vedere i nostri favoriti e anche alcuni nuovi. Un tiepido sole ci ha accompagnato sino alla sosta per il pranzo, ma dopo il cielo si è oscurato e siamo stati colti da un temporale con tuoni e pioggia intensa.

La Neve

Ruscus aculeatus

In evidenza ci sono il Ruscus aculeatus, la Drimia maritima, (con una bianca molto rara), la Daphne laureola e una larga macchia di Eranthis hyemalis, non ancora aperti per il clima ancora molto umido.

Scilla bifolia

Scilla bifolia var. alba

.

Oggi abbiamo identificato:
Polygala vulgaris: Primula vulgaris: Primula veris; Hepatica nobilis; Viola lutea; Viola tricolor; Helleborus foetidus; Helleborus bocconei; Corydalis cava; Galanthus nivalis; Scilla bifolia; Scilla bifolia var. alba; Scilla verna; Pulmonaria apennina; Ruscus aculeatus; Anemone hortensis; Anemone apennina; Asphodelus albus; Muscari neglectum (syn. M. atlanticum); Daphne laureola; Hippocrepisemerus (syn. Coronilla emerus); Crocus vernus; Prunus domestica; Prunus spinosa; Anemone ranunculoides and Eranthis hyemalis.

Hepatica nobilis

Viola lutea

.

Il Ruscus aculeatus (Pungitopo) in inglese è comunemente chiamato la “scopa del macellaio” perchè i suoi resistenti ramoscelli erano raggruppati a mazzetto e usati in Europa dai macellai per tenere puliti i propri banchi di lavoro. È un arbusto di taglia bassa, sempreverde e molto comune. Si trova dall'Iran al Mediterraneo e anche nel sud degli Stati Uniti. Dai suoi steli si dipartono dei fusti modificati ed appiattiti, chiamati cladodi, che vengono scambiati per foglie acuminate. Piccoli singoli fiori di colore verde appaiono in primavera al centro dei cladodi. Il fiore femmina si trasforma in una bacca rossa e i suoi semi sono distribuiti dagli uccelli, ma la pianta riesca a riprodursi pure per rizoma. Il pungitopo si trova in terreni boscosi, lungo le siepi naturali, dove è molto resistente anche in zone in piena ombra, e anche sugli strapiombi costieri. È molto utilizzato nei giardini da dove è riuscito è riuscito a svilupparsi anche al di fuori delle aree di provenienza. Produce dei germogli commestibili molto simili agli asparagi. Il pungitopo ha gambi duri, dritti striati con finte foglie acuminate.

Ruscus aculeatus

La pianta è da sempre utilizzata in farmacia; estratti, decotti, impacchi sono usati da tempo immemore, anche se il suo uso è diventato molto diffuso solo nell'ultimo secolo. La sua popolarità come rimedio naturale gli ha fatto guadagnare una posizione di rilievo nella medicina moderna in Europa a partire dagli anni 70.

Nomi comuni utilizzati in Inglese sono: scopa del macellaio nota anche come scatola di agrifoglio, agrifoglio da ginocchio, pettigree, scopa dolce, mirto degli ebrei.
Ci piacerebbe sapere se ci sono dei nomi comuni anche in Italiano.

Jan Thompson

Passeggiata per fiori selvatici, 1 Novembre 2016

Seguendo un percorso simile a quello fatto nella passeggiata di Settembre, abbiamo camminato da Sarnano a Sassotetto (partendo dalle indicazioni poste nel parcheggio auto di Sarnano) e quindi sull'area dei pascoli di Piani di Ragnolo. Anche in questo periodo dell'anno si riescono a trovare alcune gemme in fiore degli stessi papaveri visti in Settembre. La giornata era molto ventosa e si faceva un pò fatica a scattare foto dei nostri esemplari. Per fortuna nostro figlio era con noi ed è riuscito a fare delle foto con il suo cellulare. Abbiamo anche notato in un boschetto che vi crescevano delle dafne, ci ripromettiamo di tornare a vederle in primavera.

Centaurea scabiousa

Gentiana ciliata

Gentiana verna

Scabiosa columbaria

Calina acaulis

Papaver rhoeas

Janice Thompson

29 settembre 2016

Nonostante siamo partiti tardi la passeggiata è risultata comunque fruttuosa. Abbiamo preso la strada che da Sarnano sale su sino a Sassotetto (percorso segnalato a partire dal parcheggio di Sarnano) e da lì proseguire verso i pascoli di Piani di Ragnolo.

Piani di Ragnolo

Il nostro primo pensiero è stato che non avremmo visto granché quel giorno, visto che l'erba era stata tagliata, e invece no – come abbiamo indirizzato lo sguardo verso i bordi delle zone tagliate, laddove i trattori non possono arrivare, abbiamo trovato una gran quantità di fiori, inclusa questa piccola campanula.

Campanula scheuchzeri

Siamo riusciti a vedere ed identificare 21 specie di fiori:

Epilobium dodonaei, Eryngium amethystinum, Galium vernum, Campanula scheuchzeri, Carduus chrysacanthus, Carlina acaulis, Trifolium campestre, Bellis perennis, Hypericum richeri, Asperula cynanchica, Scabiosa columbaria,Trifolium pratense, Cephalaria leucantha, Trifolium montanum, Linaria vulgaris, Centaurea scabiousa, Gentianopsis ciliata (la prima per noi) e con grande soprpresa la Papaver rhodeas.

Gentianopsis ciliata

Papaver rhodeas

Abbiamo anche visto la Pyracantha coccinea piena di bacche, la Sambucus ebulus anche questa con le bacche e tante bellissime e luccicanti bacche di Rosa canina.

Pyracantha coccinea piena di bacche

Sambucus ebulus

Tante bellissime e luccicanti bacche di Rosa canina

Sulla via del ritorno da Piani di Ragnolo, sulla strada si trova una piccola rientranza dove sappiamo c'è un piccolo stagno con ninfee d'acqua. Ci siamo fermati e siamo stati premiati con la bellissima visione di ninfee gialle doppie che si crogiolavano al sole.

Ninfee

Una piacevolissima giornata all'aperto e con tante cose da vedere.

Jan Thompson

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